21 giugno 2017

Diorella di Christian Dior (E. Roudnitska, 1972)

Diorella, pubblicità di René Gruau (1972)
"Siamo entrambi svitati, questo crea un legame" Chloé

Stilosa ed emancipata come la protagonista de L'amore nel pomeriggio (L'amour l'après-midi, 1972) di Éric Rohmer, l'iconica modella algerina Zouzou, Diorella stuzzica le corde più bon chic bon genre di un accordo chypre esperidato ma lo stravolge con le note fruttate più bizzarre e psichedeliche mai viste prima in profumeria. Non è difficile odorarlo e immaginare la ragazza Diorella che usa la frase da acchiappo di Chloé col ragazzo più carino del corso, quello a cui le compagne gattemorte fanno gli occhi dolci ammutolite.
La ragazzina sognatrice del New Look scappava a Saint-Trop, era gelosa del padre, ne ridicolizzava le amanti ed era cresciuta portando Diorissimo. Nel 1972 sua figlia sta per laurearsi in biologia, ha sfilato in pantaloni nelle contestazioni studentesche e ora vola a Londra senza il consenso dei genitori imborghesiti e autoritari, rivendicando il proprio futuro al suono di egalité, liberté, sexualité!

Chloe (Zouzou) in L'amour l'après-midi di Rohmer
Il rifiuto per i ruoli femminili tradizionali aveva portato queste ragazze verso il primo agrumato gentile o gli esperidati aromatici androgini come Ô de Lancôme (Robert Gonnon, 1969) e Eau Folle (Firmenich, 1970) di Guy Laroche. La grandezza di Edmond Roudnitska sta nel cogliere il bisogno di questa femminilità nuova, libera e vivace, insolitamente seducente per la prima volta così ben ritratta in pantaloni dal tratto di René Gruau! Ecco perché parlare di Diorella, la creazione più amata dal Maestro, come della versione femminile di Eau Sauvage è davvero riduttivo (lo stesso Roudnitska aveva smentito alcun nesso fra i due). Trentacinque anni dopo penso alle ragazze Eau Sauvage e sorrido al contraltare di un ragazzo che si spruzzi Diorella sotto gli occhi scandalizzati di commesse bigotte che sussurrano "questo è da donna".

Diorama, pubblicità di René Gruau (1957)
L'avvio di Diorella è freschissimo di agrumi, limone e bergamotto ma subito si tinge di verde aromatico col sentore quasi floreale e mentolato del basilico ed un accenno di verbena. Dev'essere questo contrasto con il fondo chypre sapido così tipicamente francese ad aver ricordato a Chandler Burr "una pelliccia nuova su cui hanno sfregato del dentifricio alla menta molto cremoso".
Le note di cuore però sono ciò che realmente contraddistingue Diorella. Anni fa, confrontando Diorama e Diorella assieme ad Emmanuelle Giron dell'Osmothèque Versailles, ci siamo resi conto di quanto l'una sia figlia dell'altra. Quel cesto di frutta matura al limite di suggerire la dolcezza putrescente del durian, pesche e prugne violacee dimenticate da una socialite troppo impegnata a rifarsi della guerra, diventa un nettare solare grazie al profumo del cantalupo (ripreso poi da molti fra cui Michel Roudnitska per Emotionnelle di Parfums DelRae) e dei gelsomini che si mischiano alla brezza marina nelle notti d'estate in costa azzurra. Sarà la freschezza marina e melonata data dall'innovativo helional a fare scuola a discendenti come Calyx di Prescriptives (Sophia Grojsman, 1987), New West di Aramis (Yves Tanguy, 1988) e così via fino agli ultimi floreali marini.

Abito Dior di Mark Bohan
foto di Sarah Moon per Votre Beaute (1970)
A tenere tutto in equilibrio però è l'ossatura chypre, assieme alla razionalità del vetiver che ci allontana dalle facili seduzioni col suo tocco minerale e androgino.
Se in eau de toilette offre il suo piglio più garrulo e vivace, Diorella nel flacone space-age di Serge Mansau mette meglio in risalto il DNA materno di Diorama: gli agrumi impallidiscono veloci ed il cuore di frutta e gelsomino pulsa rapidamente, ancora più caldo e maturo con le sfumature torbide e quasi cuoiate del cumino e dell'ambra grigia. La maestria di Roudnistka qui è ancora più evidente perché la densità del parfum riesce a mantenere il suo humor irriverente mentre indossa l'abito da sera. Sorride maliziosa, avvolta in piccolo fantasie etniche di quei toni aranciati e vibranti molto amati da Mark Bohan.

Testa: bergamotto, limone, basilico, aldeidi, melone, pesca
Cuore: gelsomino, caprifoglio, violetta, rosa, garofano, ciclamino
Fondo: muschio di quercia, patchouli, sandalo, vetiver

Diorella Parfum nel flacone di Serge Mansau


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Anni fa ho avuto un flacone Diorella . Da allora non lo sentivo al naso .
Questa descrizione mi ha convinto un riacquisto.
Grazie per avere concepito un mio viaggio alla giovinezza!

Sandra Barros (Brasile)

Magnifiscent ha detto...

Obrigado Sandra,
mi fa piacere che ti abbia incuriosito a tornare a metterci il naso! Fammi sapere poi dopo tanti anni come ti sembra risentirlo da grande :)

Anonimo ha detto...

Ormai da vecchia.

Ottimo blog.
Grazie sempre!
Sandra Barros (Brasile)

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