16 maggio 2012

Diorissimo 1956: ritorno all'innocenza

"La vera semplicità che dà ai grandi compositori quel tocco di classe, non è il risultato dell' esibire ostentazione nel pieno della povertà, ma piuttosto una dimostrazione di modestia nel pieno della ricchezza" E. Roudnitska

La semplicità, questo è il segreto suggerito da Edmond Roudnitska come regola per la creazione di un profumo originale. Diorissimo per me è non solo semplicità ma anche innocenza. E' il profumo di un reame fiabesco, un mondo mai esistito se non nelle mie fantasie. Da bambino andavo a giocare vicino ad un palazzo antico in decadenza ed aspettavo con ansia ogni primavera che il giardino si ricoprisse di mughetti. Dal cancello danneggiato riuscivo a sporgermi all'interno per raccogliere i fiori ed annusarne i profumi: l'ombra muscosa del noce ed il fiume di fogliame verde da cui sbucavano i campanelli bianchi col loro richiamo irresistibile misto a quello delle rose canine. Quel profumo di fiaba e l'imponenza del palazzo mi facevano sognare di animali fantastici, unicorni, dame e cavalieri.

Quando ho sentito per la prima volta Diorissimo anni dopo non solo ho avuto la mia "madeleine" proustiana riportandomi al giardino fantastico, ma la mia mente cresciuta è tornata a rincorrere gli unicorni tra i mughetti. Quando Christian Dior fece visita a Edmond e Thérèse Roudnitska a Cabris nel 1955 e annusò la fragranza al mughetto su cui Ermond stava lavorando da anni, disse "Questo sarà il mio prossimo profumo". Posso capire perché.


Christian Dior con Ermond e Thérèse Roudnitska nel 1955*
Sin dai tempi di Carlo IX, per i francesi da sempre il mughetto è simbolo di primavera ed è usanza regalarlo come portafortuna il primo maggio. Per Christian ed Edmond rappresentava molto di più però. Per il primo era il ricordo dell'infanzia felice a Granville ed un portafortuna che lo aveva accompagnato in nove anni di passerelle e successi: non c'era sfilata dove non uscisse una modella con un bouquet di mughetti e a volte i campanelli bianchi diventavano decori su abiti e cappelli. Per Edmond rappresentava le passeggiate con Thérèse intorno a Parigi, quando le raccoglieva mazzetti di mughetto. Amava così tanto il loro profumo che decise di piantarne una distesa nel loro giardino per studiarlo. Ma dato che dal mughetto non si estrae nessuna essenza, quel profumo era anche una sfida che lo porterà alla concezione di una nuova estetica olfattiva in contrasto alle composizioni dense e dolci del passato.

Cappello con mughetti vintage Dior
Ho cercato un flacone di Diorissimo vintage per anni. Il destino ha voluto che lo trovassi proprio nei giorni in cui ci ha lasciati la cara Mona di Orio, allieva prediletta da Roudnitska che proprio in questi ultimi anni ci ha regalato i frutti più belli della lezione del maestro. Sebbene venga indicato da molti come un soliflore, Diorissimo è ben più che un mughetto e va dalla testa verde e lucente ad un cuore bucolico dove il mughetto trionfa con accenti mielati di rosa, l'impertinenza del lillà e la sensualità del gelsomino. Il fondo è tenue e fissa la scia floreale con sandalo, muschi e un tocco di muschio di quercia che gli da un riverbero chypre.

Nel 1956 quando venne lanciato questo jus verde, giovane e dalla naturalezza incredibile nonostante la formula per oltre l'80% sintetica, era di una modernità così dirompente che fu successo istantaneo. Riflettendo sull'olfatto, Roudnitska capì che le ridondanze e le note troppo intense saturano il naso e non vengono percepite, quindi sono solo uno spreco di materie prime. Viceversa note tenui vengono amplificate per essere colte al meglio. Con queste regole in mente egli fece di Diorissimo il manifesto di uno stile compositivo moderno, epurato dagli eccessi di formule kilometriche e che diventerà poi la sua firma olfattiva. Vien quasi da piangere al pensiero che l'attuale eau de toilette sia oramai stata stroncata dall'IFRA e non a causa di un componente naturale ma proprio per un sintetico: l'hydroxycitronellal che è uno degli ingredienti principali e che rende quella bella nota di mughetto verde e rosata al tempo stesso, ora limitato all'1% della formula. Neppure Francois Demachy con la sua eau de parfum lanciata recentemente è riuscito a restituire una pallida idea della grazia dell'originale. Per ora mi godo il mio flacone vintage ma per ogni goccia un po' mi rammarico: un giorno rimarrà solo la mia fantasia fra i giardini incantati, le dame e gli unicorni.

* Photo Credits Art et Parfum

7 commenti:

saraprfms ha detto...

Caro Mags, come sempre leggerti è sollevarsi per un attimo da questa terra. Complimenti per il "boccione da frigo" :)

Anonimo ha detto...

e a chi non è così fortunato da riuscire ad accaparrarsi un diorissimo vintage quale altro muguet consigli? r. nb: diorissimo fu "il mio primo profumo", 16 anni, regalato da maman e come il primo amore... :-)

Magnifiscent ha detto...

Grazie per i Complimenti Saraprfms :)

Magnifiscent ha detto...

Ciao Anonima (scusa se ti chiamo così ma non so il tuo nome). Beh direi che la maman ti ha educata bene olfattivamente. Spesso per la sua freschezza è stato scelto come regalo per le adolescenti.
Fragranze che hanno per protagonista il mughetto oggi non è facile trovarne purtroppo anche se spesso è presente con altri fiori per dare freschezza. A me piace molto Weekend a Deauville di Parfums Nicolaï e se non lo conosci ancora ti consiglio di provarlo nell'attesa che Frédéric Malle ci sorprenda magari col suo Mughettone :)

Florence ha detto...

Che bella questa storia della tua infanzia...<3 E raro un profumo con un bel mughetto...Vorrei scoprire Diorissimo, pensi che la versione attuale sia intereesante?

Magnifiscent ha detto...

Cara Florence,
l'attuale Diorissimo edt rimane comunque portabile seppure diversa dall'originale. Sarei curioso di sentire l'attuale estratto per vedere se ne vale la pena.

Florence ha detto...

Grazie Magnifiscent :-), allora andro a sentire l'edt alla profumeria!

Je pense que souvent les extraits sont moins défigurés que les edt, mais je ne connais pas les extraits Dior..

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