6 settembre 2017

Rose Poivrée di The Different Company (J. C. Ellena, 2000)

Questo articolo è apparso fra i CaFleureBon Modern Masterpieces lo scorso febbraio e lo condivido con piacere anche qui.
Nel 2000, quando Jean-Claude Ellena ha iniziato la sua carriera di profumiere indipendente fondando The Different Company assieme al suo vecchio collega di Grasse Thierry de Baschmakoff, ha intrapreso il passo più importante nel suo percorso estetico. Avevano già lavorato assieme nel 1992, quando de Baschmakoff disegnò per il gioielliere italiano Bulgari la bottiglia verde satinata che ospita l'astringente eleganza di Eau Parfumée au Thé Vert di Jean-Claude Ellena. Dato che la collaborazione aveva funzionato a meraviglia (dando inizio alla moda delle fragranze al the verde degli anni '90), non ci si deve stupire che abbiano deciso di collaborare ad una nuova impresa profumata.  
The Different Company come nessun altro in quegli anni cercava di esplorare un nuovo approccio alla profumeria. Subito dopo il debutto, ricordo di aver letto in una intervista Ellena dire “che tutti negli anni '90 volevano profumi di pulito, inoffensivi o dolci come biscotti”. Nonostante l'idea di associare l'odorato ed il gusto fosse in voga, Jean-Claude Ellena partì da un approccio diverso usando sale e pepe che diventarono la spina dorsale di Rose Poivrée, la madre di tutte le rose salate e pepate del XXI secolo.


Parfumerie Bruno Court, Grasse
Le triage des roses, cartolina del XIX secolo
La prima edizione di Rose Poivrée in eau de toilette dava l'impressione che qualcuno ti avesse pizzicato il naso nelle note di testa a causa della vivacità vegetale del pepe rosa e della frizzantezza del bergamotto che battono forte su per le narici. Ricordo come fosse shockante sentire anche il retrogusto sapido dell'iso-e super in overdose col vetiver che mi ha dato l'impressione di annusare quelle graziose saliere con dentro veri petali di rosa che si trovano nei mercatini intorno a Grasse. L'attuale eau de parfum ha note di testa più smussate focalizzandosi sull'aspetto ceroso e confettato rosa-frutti rossi del cuore e tuttavia il contrasto è ancora da leccarsi le labbra.

Rose Poivrée al Musée de la Parfumerie
Seppure il tema chypre rosa-lampone alla base di creazioni degli anni ‘70s come Amazone di Maurice Maurin (che Jean Claude Ellena ha riorchestrato più volte) non sia nuovo di per se, l'assetto neo-chypre di Rose Poivrée lo immerge nella luce sovraesposta di un vellutato deserto di sale, contrapponendola all'intossicazione speziata e corporea di coriandolo, cumino ed elicriso che aggiunge rimandi culinari indiani come un altro capolavoro classico, Femme di Rochas nientemeno, la bomba sexy della II guerra mondiale creata da Edmond Roudnitska.
Così avanti, eppure così profondamente legato alla profumeria francese classica, Rose Poivrée è stato scelto per un'installazione permanente al Musée de la Parfumerie di Parigi.

Sale alla rosa e bacche rosa
Amando cibo e profumi, ho subito confrontato Rose Poivrée con la marmellata di rose che ho comprato l'estate scorsa in Croazia (da provare assolutamente se amate le rose) cosparsa di bacche rosa su una fetta biscottata (la traccia di cumin nel fondo aggiunge di certo quella patina tostata). Più di ogni incursione nella storia della profumeria e nelle materie prime, questo è il miglior modo, il più semplice per capire come Jean Claude Ellena ha dato forma alla sua visione di un “gourmand diverso”, facendo di Rose Poivrée un capolavoro moderno.

1 commento:

Anonimo ha detto...

La rosa per me , profuma di libido sempre.
Quella donna che si prepara al suo lui.
Ho come riferimento a questa sensazione rose essentielle Bvlgari .
Rosa gourmet mi stuzzica positivamente.
Da provare.

Sandra Barros (Brasile)

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