12 aprile 2013

Esxence 2013: pioggia di stelle (3)

La mia camminata fra le stelle di Esxence riparte stavolta da tre stelle, quelle di Acampora che presenta Volubilis. La fragranza che prende il nome da un'antica città romana in Marocco, è l'ottava essenza (trascurando le collaborazioni di Bianco e Nero) che si aggiunge alle classiche essenze in olio create sul finire degli anni '70 che hanno fatto la fortuna di Bruno Acampora. Chapeau a Brunello Acampora che ha scelto di rimanere fedele alla tradizione del padre lanciando prima di tutto Volubilis in olio, un azzardo forse di questi tempi, ma anche un segno forte di chi la tradizione non deve inventarsela e la coltiva con passione da sempre.
La fragranza è un bel floreale aromatico che coglie la rosa di maggio del Marocco e la immerge nella luce mattutina di un bouquet verde. Bergamotto e pepe rosa illuminano le note di testa con un tocco frizzantino e sapido che fa strada alla freschezza pungente della menta piperita, vera protagonista della fragranza assieme alla rosa. Il cuore floreale emerge bagnato di rugiada  brillante prima per farsi più mielato e sensuale poi. Un soffio di patchouli ambrato e muschi fondono questa linfa oleosa sulla pelle lasciando un'aura disinvolta e malandrina in pieno stile Acampora. Da godersi sulla pelle abbronzata perché scommetto che darà il meglio di se con la bella stagione.

Stella interessante e tutta al maschile è l'ultima fragranza di casa Mecheri. Oltre ad ammirare la bellissima istallazione creata da Keiko appositamente per celebrare il Trio Loukhoum fra cui il mio favorito Parfum du Soir, ho potuto sentire Savile. La fragranza prende ispirazione da Savile Row, luogo di culto fin dall'800 per la sartoria da uomo su misura che vanta clienti da Churchill a Jude Law (non è un caso che Jules Verne ponga la casa di Phileas Fogg al numero 7 di Savile Row).  Eleganza e virilità sono tradotte qui in un omaggio ai grandi fougère aromatici fine '70-inizio '80 che si tinge nelle tonalità del salvia e del grigio argento. L'apertura è un accordo fruttato e croccante come un pompelmo unito alle spezie fredde, cardamomo e pepe che spingono la lucentezza verde di lavanda e salvia. Il cuore prende corpo e pastosità grazie al gelsomino e ad una morbida impressione scamosciata che anticipa la base talcata. Cumarina e vaniglia smussano il fondo sostenuto da un accordo legnoso-ambrato moderno in cui spicca la setosità incensata di cashmeran, vetiver e muschi. Distinto come una cravatta in twill di seta.

Altra stella d'impronta maschile è Infinito di Nobile 1942, che già dal nome fa pensare alla siepe leopardiana e alle discese del Conero verso il mare dove svettano i cipressi fra la macchia e le terrazze coltivate a verdicchio. Tutt'altro che austero, il cipresso è il vero protagonista di questo chypre legnoso sereno come un giorno di sole in giugno con bergamotto, artemisia e geranio sostenuti dall'eleganza solida di cedro e vetiver uniti ad un tocco resinoso d'olibano per dare mistero. La passione e il gusto incondizionati con cui Massimo e Stefania Nobile hanno scelto di ispirarsi ad un tema non banale sono motivi in più per indossare con piacere questa fragranza. Sicuramente il caldo darà ancora più risalto al lato balsamico del cipresso che si staglia sull'ombra suggestiva di queste colline odorose. Altra novità in casa Nobile infine è l' Exceptional Edition extrait de parfum di Ponte Vecchio, con una concentrazione maggiore che esalta il contrasto fra la vivacità aromatica del legno di rosa e il fondo legnoso caldo e talcato.
 
Vi lascio come post scriptum un po' di polvere di stelle con qualche nota in più che riprenderò avanti.
Grazie al mio amico Sergey Borisov (Fragrantica, Vogue Russia) ho potuto chiacchierare con Thomas Fontaine, l'attuale parfumeur maison di Jean Patou che mi ha confermato che in autunno probabilmente rilanceranno Patou pour homme che ha ancora parecchi fan in giro (me compreso) assieme ad una fragranza floreale con rosa e gelsomino, "molto Patou", mantenendo il più possibile alta la tradizione di Jean Patou. Incrociamo le dita!
Ultimo ma non da meno ho potuto annusare in anteprima il prossimo profumo di Aedes de Venustas ma non posso dire nulla tranne che è squisito. Ho promesso, dopo tutto sono un bravo ragazzo.

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