27 marzo 2011

Intervista con Francis Kurkdjian

Francis Kurkdjian è famoso per essere un enfant prodige della profumeria grazie alla sua prima stravolgente creazione, Jean-Paul Gaultier Le Male, composta a soli venticinque anni. Da allora la lista delle creazioni di successo si fa lunga e include molti designers e marchi, compreso il suo stesso marchio Maison Francis Kurkdjian che è già un must have per molti amanti dei profumi. Ciò che colpisce di lui è la vivacità degli occhi scuri e l'aria scanzonata di chi non ha nulla da dimostrare che se non sapessi essere un profumiere di successo con alle spalle un curriculum prolifico, potresti giurare di aver di fronte un teenager. Forse è proprio questo spirito che lo spinge oltre,  anche mentre parla a correre avanti col pensiero, in cerca di stimoli per la sua mente brillante. Grazie di nuovo a Francis Kurkdjian per avermi dedicato tempo ed attenzione e infine anche alla famiglia Di Liello che ha reso possibile questa intervista all'interno del suo nuovo raffinatissimo spazio Campomarzio 70 di via Vittoria in Roma.

E: Nel 1995 hai creato Le Male di Jean-Paul Gaultier e è tuttora un best seller, nel 2004 è stata la volta di Christian Dior Eau Noire, perfetta incarnazione dell'eleganza degli abiti neri di Slimane. Recentemente hai lanciato Absolue pour le soir per la tua Maison che è semplicemente fantastico, tre profumi che ho amato molto. Parlando del tuo approccio nel comporre una fragranza durante questi anni e per target differenti, com'è cambiato?
F: E' cambiato perché ora sento la pressione. Prima non ci pensavo ma ora creare mi pesa di più
E: ok quindi senti più pressioni oggigiorno rispetto a quand'eri venticinquenne?
F: Ero incosciente, per Le Male stavo facendo... Non lo so cosa stessi facendo (ride), ora penso troppo almeno nella parte iniziale quando creo.
E: Ok capisco, quindi arrivare a quarant'anni fa riflettere di più
F: Non è per i quarant'anni, è più per tutte le cose che devi considerare in una fragranza per farla funzionare, questa è la parte difficile.

E: E che mi dici del mercato delle fragranze di lusso? Com'è cambiato nel frattempo?
F: E' uno scherzo vero?! (sgrana gli occhi, poi sorride)
E: Haha... Oh, ok, passiamo alla prossima domanda…
F: Seriamente, penso che ci siano cose andate perdute non solo perché i grandi marchi stanno lanciando molte cose dato che oggi anche i marchi di nicchia stanno lanciando sempre più cose. Penso ci siano molti prodotti in vendita oggi, chiaramente non c'è modo di ripulire il mercato, il mercato si ripulisce da se ma fondamentalmente è come per i film: ogni settimana escono magari venti nuove pellicole di cui forse si ha un buon film ogni mese, il resto è robaccia che vedrai poi in televisione e per le fragranze è circa lo stesso. Anche col mio socio dico sempre che non siamo un marchio di nicchia, siamo un piccolo marchio, è un po' diverso. Non voglio rimanere nella nicchia. Siamo qui oggi a causa delle dimensioni della Maison che non ci consentono di essere distribuiti altrove come i grandi marchi ed è per questa ragione che ha senso che siamo qui oggi ma di nuovo siamo un piccolo marchio.
E: Quindi qualcosa di artigianale?
F: No non qualcosa di artigianale. Quando dici artigianale significa che è qualcosa che ha delle incertezze mentre noi sappiamo chiaramente cosa facciamo, siamo molto precisi. La ragione per cui siamo piccoli è perché le risorse sono limitate e perché la nostra capacità produttiva è molto piccola ma è solo l'inizio e siamo sul mercato da diciotto mesi sino ad ora. Quindi questo è il modo in cui intendiamo operare ma vogliamo espanderci sempre di più in ogni caso e non è perché cresci che perdi qualità com'è invece il paradigma attuale: anche nel capitalismo stesso in generale quando vuoi fare più denaro, abbassi la qualità per aumentare i profitti. Credo che le grandi aziende dovrebbero pensare a fare meno profitto e a mettere più qualità in ciò che fanno.

E: Sapendo che hai un passato nel piano e nella danza, ero affascinato leggendo delle tue collaborazioni con la Fondazione Cartier per un balletto olfattivo. Cosa pensi della contaminazione tra diverse arti e la profumeria?
F: Che sono semplicemente un profumiere di successo e sono stato un ballerino, un pittore e un musicista

Sorride beffardo e godendo della sagacia della sua risposta che in breve mi fa intuire che ogni esperienza artistica ti forma e ti lascia dentro qualcosa, proprio come un profumo che ti lascia un'emozione.

E: Nel 2005 hai creato per la reggia di Versailles Sillage de la Reine, la ricostruzione di un profumo di Maria Antonietta creato per lei da Jean-Louis Fargeon. Quanto è importante per te la tradizione e in quale modo esprimi la modernità nelle tue creazioni?
F: La tradizione è importante perché tutto ciò che siamo oggi lo dobbiamo a ciò che era ieri. Per esempio durante questa esperienza a Versailles ho avuto la possibilità di apprendere come si profumava il pellame nel diciottesimo secolo. Allora non la si aromatizzava come facciamo oggigiorno semplicemente spruzzandoci sopra la fragranza. Ai tempi usavano un procedimento lungo in cui si miscelavano le fragranze coi pigmenti e la concia e l'aroma è molto diverso e più duraturo ed ho avuto la possibilità di vederlo fare e di imparare. Perciò ora quando ho voluto fare i miei braccialetti di pelle, ho sfruttato ciò che ho imparato da questa esperienza. La modernità sta nel fatto che io vivo nel nostro tempo, ho uno smartphone, uso la tecnologia, quindi cerco di creare cose the possano essere indossate al nostro tempo, ogni giorno.

E: Siamo qui a Roma oggi, una città ricca di memorie del passato. Supponiamo che tu possa scegliere di creare una fragranza per un personaggio del passato, chi sceglieresti e perché?
F: Nessuno. E' qualcosa che ho già fatto quindi non sono più interessato a rifarlo. L'ho fatto per Maria Antonietta a Versailles ed è stato un successo, credo sia sufficiente.

E: Da dove prendi ispirazione per le tue creazioni?
F: Dagli stati d'animo e dalle emozioni di ogni giorno, una passeggiata all'aperto, dalle cose semplici della vita.

E: Mi è piaciuto molto il tuo packaging semplice ma raffinato e la cura nei dettagli e nei materiali che ci hai messo. Quanto contano i dettagli e i materiali anche nella fragranza contenuta?
F: I dettagli sono tutto. Anche in una fragranza non serve sovrabbondare, devi solo fare qualcosa che sia semplice e ben definito. Come per i flaconi, ci sono molti flaconi sugli scaffali anche qui ma non c'è bisogno di strafare. Per le fragranze è lo stesso, devi solamente creare qualcosa di semplice e farlo al meglio che puoi curando la qualità dei materiali e i minimi dettagli. Per esempio quando cucini degli spaghetti puoi scegliere di metterci un sacco di cose ma io preferisco un piatto di spaghetti solo con olio e basilico facendo più attenzione alla qualità dell'olio d'oliva e del basilico che ci metto. Tutto è incentrato sulla semplicità e sui dettagli.

E: Cosa ci aspetta prossimamente nel futuro della Maison Francis Kurkdjian?
F: Il futuro... Futuro quando? Il prossimo mese, il prossimo anno...
E: Heh, bene, dovresti dirmelo tu quando…
F: A maggio lancerò una nuova fragranza in tiratura limitata per celebrare l'anniversario del decennale di creazioni "su misura" mentre in giugno arriverà in boutique Aqua Forte, una sorta di Aqua Universalis concentrata. A fine anno lanceremo il formato travel spray disponibile per quasi tutte le fragranze della linea.

1 commento:

Diakranis ha detto...

Realista e disincantato direi.. le sue creazioni non incontrano il mio gusto, ma in quanto a ragionamenti mi sta proprio simpatico..

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