13 dicembre 2010

MAD et LEN, la ricerca del tempo perduto

Passeggiando per Pitti Fragranze tra tutti quegli stand dedicati ai profumi per la persona o tutt'al più alle linee per il corpo, spesso l'attenzione viene monopolizzata e si rischia di dimenticare che ci siano anche profumazioni per l'ambiente.
Nei paesi occidentali profumarsi è da sempre parte della nostra cultura come gesto di benessere, come modo di esprimersi o di volersi bene, di farsi notare o di sottolineare la nostra presenza. Al contrario in oriente la cultura vuole che si profumi l'ambiente dove vivono le persone piuttosto che le persone stesse anche se poi la contaminazione culturale ha portato ovunque entrambi gli approcci.
A me piace particolarmente sottolineare momenti di relax casalingo con profumi d'ambiente che creino atmosfera, che non siano eccessivamente invadenti ma che diano un certo calore quali incensi e candere. Quest'ultime le utilizzo soprattutto in inverno e ancora di più in questo periodo: ne accendi una e fa subito Natale.

Tornando a Pitti, mi ha particolarmente colpito lo stand di MAD et LEN (che curiosamente si legge come il nome Madeleine in francese), piccolo brand artigianale delle vicinanze di Grasse che faceva bella mostra di candele con un packaging veramente d'impatto Sebbene la loro produzione si divida in eau de toilette per il corpo, profumazioni per l'ambiente e una selezione di the, la cura artigianale alla base di tutti i pezzi si percepisce immediatamente e si esprime al meglio nelle incantevoli bougie d'apothecarie ispirate ai contenitori metallici delle vecchie farmacie o degli speziali. Ogni pezzo di metallo martellato è eseguito a mano e le candere anch'esse fatte a mano con cera di origine vegetale e essenze provenienti da Grasse. Devo ammettere che mi avevano fatto brillare gli occhi queste chicche e da allora erano finite direttamente in in wishlist.

Unico neo di MAD et LEN è la distribuzione ancora molto parziale e limitata almeno per quanto riguarda l'Italia: infatti hanno optato per la distribuzione perlopiù tramite concept store con impronta verso l'arredo d'interni e l'abbigliamento piuttosto che tramite canali più canonici della profumeria. Fra l'altro pare impossibile trovare le candele che a me piacevano tanto della serie apothecaire e dopo vario peregrinare mi sono dovuto accontentare, se così si può dire, di una candela della comunque chiccosissima serie noire dal packaging molto più semplice in vetro blu notte ma comunque elegantemente retró.

Le profumazioni spaziano dai fiori alle spezie, dagli agrumi ai legni alle resine e incensi a cui è pure dedicata una bellissima serie fumiste. Pur indugiando nella scelta su un ipnotico bois de rose e una tenera jonquile alla fine ho optato per la tuberosa.
La fragranza della candela anche da spenta è notevolissima ma è da accesa che rende il meglio: una tuberosa per nulla cremosa o stucchevole anzi, molto verde ed elegante che suggerisce l'idea del fiore un attimo prima che si schiuda, col suo gambo verde, il fogliame e la linfa lattiginosa data da quel nonnulla di cocco che ci sento dosato veramente con una delicatezza magistrale. Una fragranza importante ma allo stesso tempo corroborante per una candela che brucia con una dolcezza estrema liquefando completamente la cera senza emettere tracce di fumo.
L'atmosfera che regala è un'aura malandrina quasi da boudoir deco, con chaises longues bianche, mobili di piuma di mogano con dettagli in avorio e lacca nera dalle linee osé, monstere deliciose dal grande fogliame scuro agli angoli e vasi di tuberose ai lati di una grande specchiera.

Resta ancora insoddisfatto il desiderio vanesio di possedere una di quelle bellissime urne apothecaire che vidi a Pitti ma temo che per quelle sarà necessaria una gita in Francia.

5 commenti:

saraprfms ha detto...

Ciao Ermano, in questo mese accendo candele in continuazione, trovo l'atmosfera che creano così magica! In fatto di candele profumate sono però una profana, pensa che mi accontento di quelle colorate e lievemente profumate che si trovano da Ikea...a questo contribuisce anche un certo scetticismo creato da alcune cose che ho letto e dalle persone che mi stanno intorno, circa la nocività del profumo nelle candele, scaldato dalla fiamma e respirato nell'ambiente. Ora, so che mi smentirai, io ascolto ed imparo!!!
Saluti!

Magnifiscent ha detto...

Ciao carissima Saraprfms,
il dubbio che hai è giustissimo. Il rischio che si corre con le candere, come per i profumi è quello che sia realizzato con fragranze di bassa qualità che possano provocare tossicità. Con le candere a maggior ragione visto che interviene una combustione che rende le sostanze ancora più instabili. Inoltre una cera di scarsa qualità potrebbe emettere fuliggine che respirata si deposita nei polmoni o peggio ancora fumi cancerogeni dati dalla combustione di paraffine di derivazione del petrolio. Ecco perchè è importante scegliere candele con fragranze di qualità e soprattutto cera 100% vegetale per goderti con serenità l'atmosfera della tua candela :)

woody Freak ha detto...

adoro le candele, per il clima che creano... mi da fastidio però l'odore di bruciato che si espande quando si spengono... un modo per evitarlo?

Magnifiscent ha detto...

Ciao Woody Freak,
si, il fumo e l'odore che fanno le candele spente soffiandoci sopra può essere fastidioso. Infatti il modo più corretto di spegnere una candela non sarebbe quello di soffiarci sopra ma di spegnerla con le dita inumidite oppure con un apposito smorzacandela. Così si ha zero fumo e ci si gode solo la fragranza. :)

Woody Freak ha detto...

non sapevo di questo, grazie dell'informazione!

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